Secondo il notaio Francesco Antonio Viscardi, la Chiesa antica di San Giacomo ebbe il suo principio circa il 1511. Essa fu realizzata lontano dall'abitato di San Valentino, in una zona detta Starza di San Giacomo e fu concepita a tre navate, disposte nel senso est-ovest, con tre ingressi che guardavano verso il paese e, cioè, verso occidente.
L'estremità orientale della navata centrale era occupata dall'altare maggiore, dedicato a San Giacomo Apostolo, sul quale troneggiava un polittico, composto da un numero imprecisato di tavole.
Stando alla descrizione settecentesca, l'immagine centrale, allora come oggi, era quello della Madonna delle Grazie, con un bambino in braccio e circondata da puttini, che sovrasta un gruppo di anime del Purgatorio, pronte ad essere liberate dal fuoco da un gruppo di angeli. Sulla destra di questa tavola ve ne era una seconda con le figure di San Giacomo e San Giovanni Battista e, sulla sinistra, una terza con le immagini di San Michele Arcangelo e San Sebastiano.
A queste immagini, nel settecento, se ne aggiungevano altre, raffiguranti un Angelo in atto di annunziare alla Vergine, una Santissima Trinità, un Cristo in atto di salire al cielo e un Cristo risorgente. Una scritta sul quadro ci dice l'opera fu ultimata il 24 luglio 1511 e che il suo autore fu Andrea Sabatini, detto Andrea da Salerno.
Un atto del notaio Francesco Pacello ci informa che, il 12 aprile 1758, il Governo dell'Università e del Popolo di San Valentino, col beneplacito del Duca, don Ferdinando Capece Minutolo, e del Vescovo di Sarno, mons. Francesco de Novellis, decise di erigere una nuova Chiesa parrocchiale nella piazza del paese, demolendo la piccola Chiesa di San Sebastiano ed occupando il terreno messo a disposizione dal Duca ed un orticello che l'Università avrebbe provveduto ad acquistare dai fratelli Carlo ed Angelo Frigenti.
Nel 1934, San Valentino fu proclamato Patrono del Comune ad opera di Monsignor Pasquale dell'Isola, Vescovo di Sarno e Cava dei Tirreni.
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